Da molti anni Haiti detiene un triste primato: quello di essere il paese piu’ povero di tutto il continente Americano. Con un passato glorioso di primo paese con un governo nero, si ritrova in tempi piu’ recenti in una condizione di debolezza strutturale, poverta’ estrema e violenza dilagante. Ad aggiungersi a questa precaria situazione, il 12 gennao 2010 un terribile terremoto colpisce l’isola e mette in ginocchio il paese: piu’ di 230.000 morti, oltre 300.000 feriti e circa 1,5 milioni di sfollati. La macchina umanitaria internazionale si attiva immediatamente per far fronte all’emergenza. Il caos in cui vige il paese lascia spazio alla disperazione che generare violenza e assalto ad ogni bene ancora esistente nell’isola. Nel 2004 esplode un'altra emergenza, quella del colera che fa circa 7.000 vittime, quasi mezzo milione di contagiati e che purtroppo si trasforma in un nuovo male endemico ad Haiti. Infatti, nella stagione delle piogge, il colera si ripropone puntualmente. La stagione delle piogge e’ anche la stagione delle tempeste tropicali e dei cicloni, come Isaac, che ha colpito venerdi’ 25 agosto tutta l’isola ed in particolare quella stessa parte che gia’ aveva subito i danni piu’ devastanti del terremoto, la zona dove GVC lavora. GVC ha attualmente due progetti nell’isola, uno che riguarda la ricostruzione di case e sistemi d’acqua per offrire un’alternativa a quelle famiglie che dal giorno del terremoto vivono nei campi installati come prima risposta all’emergenza. Sono circa 400.000 le persone che ancora oggi abitano in tende, diventando facili bersagli di epidemie di colera e calamita’ naturali. Dal passaggio di Isaac si dovranno sommare nuovi sfollati, oltre ai 24 decessi finora registrati, per lo piu’ bambini nella regione Ovest, zona in cui il progetto GVC e’ basato.
Un secondo progetto di GVC riguarda la Riduzione dei Rischi dei disastri naturali e mira a mettere in piedi un sistema comunitario di allerta precoce e di intervento di protezione della cittadinanza. Il GVC si e’ impegnato ad informare dell’arrivo di Isaac, tramite il suo staff di animatori locali, la popolazione residente nelle zone di intervento ed ha partecipato attivamente al coordinamento con la Protezione Civile Haitiana. Tuttavia, non in tutte le zone sono presenti ONG o servizi di comunicazione: la popolazione locale ci ha informato che alcuni villaggi non erano assolutamente al corrente dell’arrivo di Isaac. In queste ore, il GVC sta continuando la collaborazione con la Protezione Civile e con le altre ONG internazionali per portare aiuto e sostegno alle famiglie rimaste isolate o senza tetto.
Haiti rimane un paese debole che necessita del sostegno e dell’aiuto internazionale non solo per far fronte alle puntuali emergenze che si presentano, tra cui il prossimo ciclone gia’ in arrivo, quanto piuttosto per promuovere uno sviluppo duraturo e inclusivo, che tolga finalmente ad Haiti i tristi primati che detiene.

Liù Fornara
GVC Haiti