18 luglio 2014 - 16:55 RAMALLAH

 

L’ordine è arrivato dal premier Benyamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Moshe Yaalon. Dopo 10 giorni di raid aerei, l’esercito israeliano è entrato ieri sera nella Striscia di Gaza.

Le vittime palestinesi sono almeno 24 – tra di loro, 3 adolescentitra i 12 e i 16 anni e un bambino di 5 mesi – facendo salire a più di 260 il numero totale. Anche un soldato israeliano è rimasto ucciso, seconda vittima dopo la morte di un civile.

L’offensiva è arrivata dopo il fallimento del secondo tentativo di mediazione egiziano: “Aspettavamo con ansia questa operazione di terra per impartire una lezione” agli israeliani, ha annunciato un portavoce di Hamas.

“Ghassan, il nostro coordinatore locale da Gaza ci ha detto che questa notte è stata la più dura dall'inizio dell'intervento: manca l'elettricità e nel nord-ovest di Gaza City la casa di campagna di uno dei nostri collaboratori è stata bombardata. Per fortuna era disabitata. Il fuoco di artiglieria di questa notte ha terrorizzato la popolazione. Temono il rischio collegato all'estendersi delle operazioni via terra”, racconta Alessandro Miraglia, Deputy country director GVC, al lavoro da Ramallah dopo i primi raid aerei che hanno costretto il personale straniero a uscire dalla Striscia: “Nessun espatriato al momento è autorizzato da parte di GVC a entrare a Gaza per ovvie questioni di sicurezza: abbiamo i nostri protocolli di sicurezza e saremo noi a valutare quando le condizioni ci permetteranno di rientrare, in accordo coni network di ong internazionali che si occupano di monitorare le condizioni di sicurezza in loco”.

A Gaza City, come detto, c’è il personale locale, nessun gazawi può fuggire, tutte lefrontiere sono completamente bloccate da anni: “Da là possono condurre le valutazioni necessarie per attivare il nostro intervento, ma l’offensiva terrestre nega la possibilità di iniziare attività di prima emergenza, come la distribuzione di aiuti diretti alla popolazione. Ci stanno e ci stiamo provando, anche attraverso i contatti più istituzionali e con la retedelle ong internazionali, ma la situazione purtroppo è disastrosa. Solo ieri, con la treguaumanitaria di 6 ore, abbiamo potuto ottenere più informazioni”.

E l’annunciato cessate il fuoco annunciato per le 6 di oggi? “Hamas l’aveva prontamente smentito, sottolineandocome vi fossero solo dei ‘progressi’. Israele ovviamente ha sfruttato l'iniziale rifiuto perlegittimare maggiormente l'operazione militare”.

 

Intervista di Ambra Notari - © Copyright Redattore Sociale