Una settimana fa è ufficialmente iniziata la mia esperienza come EU Aid Volunteer in Tunisia. Vivo nella capitale, Tunisi, la quale è sede di molte organizzazioni ed enti umanitari che operano nella regione MENA. Tunisi è un posto molto interessante e ricco da un punto di vista culturale con professionisti ed esperti dell’aiuto umanitario provenienti da paesi vicini e da tutta Europa.

La mia guida per i miei primi giorni qui a Tunisi è Waleed, un amico libico che mi ha introdotto nella cultura dell’ospitalità tipica del mondo arabo. Le nostre comuni radici mediterranee rendono il processo d’integrazione molto più semplice. 

L’organizzazione che mi ospita qui a Tunisi è una ONG italiana: GVC, Gruppo di Volontariato Civile. GVC è presente in Tunisia dal 2012, subito dopo lo scoppio della rivoluzione che ha portato poi alla cosiddetta “Primavera Araba” in tutto il Medio Oriente. Da allora, GVC è presente nelle regioni in cui è scoppiata la rivoluzione, in particolare Kasserine e Sidi Bouzid, con l’obiettivo di rafforzare la capacità della società civile tunisina nella transizione verso un governo democratico. GVC ritiene che un buon governo sia di vitale importanza per uno sviluppo inclusivo e sostenibile nella regione MENA. In questo lavoro di rafforzamento della società civile, GVC Tunisia presta particolare attenzione alla questione di genere, attraverso progetti a sostegno di una maggiore partecipazione delle donne nel processo di trasformazione socio-economica delle loro comunità.

È all’interno di questo contesto che ho iniziato il mio volontariato EUAV qui in Tunisia. Anche sulla base della mia formazione su progetti precedenti, la mia missione sarà quella di dare supporto a GVC Tunisia nella realizzazione di una strategia per la questione di genere, volta a migliorare la partecipazione delle donne che vivono in contesti rurali. Durante la mia missione sarò aiutata da un nuovo Direttore Programmi, Luca Defilicaia, che può vantare anni di esperienza di lavoro su processi di democratizzazione e di governo partecipativo in Palestina. Il team GVC Tunisia è composto inoltre da due giovani donne tunisine, Salwa e Najwa. Negli ultimi quattro anni, hanno sopportato la creazione di quattro gruppi di donne e tutte insieme lavorano oggi per migliorare la situazione economica delle donne che vivono in zone rurali e per promuovere una loro più attiva partecipazione nei processi di governance locale.

I miei primi incontri con il team locale sono stati molto positivi e mi hanno permesso di capire meglio il contesto e le complessità nelle quali lavora GVC. Ho capito sin da subito che la diffusione della tematiche di genere nelle zone rurali pone molte sfide: GVC opera in un’area geografica dove i tassi di disoccupazione sono più alti rispetto alla media nazionale (il 48% dei giovani della zona di Sidi Bouzid è disoccupato), il tasso di analfabetismo delle donne è notevole (il livello di alfabetizzazione delle donne di Kasserine è inferiore del 26% rispetto a quello delle donne di Tunisi) e la parità di genere ha dei limiti spesso culturali. Questo contesto è ulteriormente complicato da un quadro giuridico che ostacola lo sviluppo delle imprese locali e dal fatto che il cooperativismo in Tunisia ha significato in passato espropriazione di terre da parte dello Stato.

Nonostante le difficili circostanze, Salwa e Najwa sottolineano la determinazione delle donne che abitano nelle zone rurali di rafforzare e migliorare le loro attività commerciali ed essere più attive all’interno dello sviluppo locale. Tenendo presente tutte queste cose, le prossime settimane vedrò le donne di Kasserine e Sidi Bouzid che saranno protagoniste di incontri e dibattiti con le autorità locali per affrontare i problemi legati alla governance locale e dare suggerimenti utili alla causa. Inoltre, alcune delle donne coinvolte in progetti GVC avranno la possibilità di partecipare a una visita di scambio in Emilia Romagna (uno dei nostri donatori) per ricevere ulteriori informazioni sulle iniziative di commercio equo solidale e per conoscere il contesto nel quale lavorano le cooperative guidate da donne in Italia. Alla base di questa iniziativa vi è l’idea di dare alle donne tunisine la possibilità di esplorare il potenziale di comunità locali inserite in un miglior contesto legislativo e quindi far ritorno in Tunisia con nuove e ispirazioni e competenze.

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Scritto da Valentina Tartari, Eu Aid Volunteer – Gender Issues, GVC Tunisia