“Il 2015 è stato un anno di cambiamenti, di sfide nuove ed urgenti, di impegni per azioni più funzionali a costruire un mondo basato sui diritti e la pace.”

Con questa affermazione, Dina Taddia, Presidente di GVC, ha dato avvio all’assemblea annuale dei soci, occasione per parlare di quello che è stato il 2015 di GVC.

Infatti in quest’ultimo anno, GVC si è trovata ad operare e portare avanti i suoi progetti in un contesto di cambiamenti e nuove sfide.

Noi di GVC abbiamo contribuito a rendere questo 2015 fondamentale, realizzando 80 progetti in 21 paesi tra America Latina, Africa, Asia e Medio Oriente, di cui hanno beneficiato in maniera diretta 1.858.024 tra donne, uomini e bambini. Ci siamo attivati per rispondere ad emergenze umanitarie causate da disastri ambientali o da conflitti in 9 paesi; con il 45% delle risorse abbiamo garantito diritti fondamentali quali l’accesso all’acqua, al cibo e ad un riparo sicuro.

Inoltre, il 2015 è stato segnato da un record negativo del fenomeno migratorio. Sono stati registrati 243 milioni di migranti nel mondo, e 60 milioni di queste persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni per condizioni di vita inaccettabili, causate da guerre, epidemie e disastri ambientali. Per far fronte a questa emergenza, siamo intervenuti sul campo con tempestività e urgenza. Abbiamo contribuito all’accoglienza di 15.000 rifugiati siriani in Libano e abbiamo lavorato per favorire l’inclusione e la collaborazione delle comunità ospitanti. Il fenomeno migratorio necessita, inoltre, di un ampio lavoro di sensibilizzazione delle comunità e di campagne di informazione che abbiamo promosso e svolto in Italia e Europa.

In Cambogia abbiamo lavorato per ridurre il rischio di sfruttamento lavorativo e la tratta di esseri umani legati alle migrazioni illegali verso la Tailandia, fenomeno che riguarda circa 2 milioni di persone l’anno. Abbiamo informato dei rischi e delle opportunità oltre 62.000 cambogiani, attivato gruppi di auto-aiuto tra migranti, coinvolgendo anche le loro famiglie per veicolare notizie sulle reali condizioni di lavoro in Tailandia.  Ad Haiti e nella Repubblica Dominicana abbiamo svolto azioni di denuncia e sensibilizzazione contro la minaccia dei massicci rimpatri forzati di haitiani, richiedendo tutele più idonee ad entrambi i governi dell’isola.

Anche in Nepal, devastato dal terremoto del 25 aprile, abbiamo riabilitato le scuole pubbliche e allestito 31 strutture temporanee, dotato gli insegnanti di strumenti pedagogici specifici per situazioni di emergenza,  oltre ad aver fornito 2.385 alloggi  di cui hanno beneficiato 12.240 persone.

Il 2015 è anche l’anno del raggiungimento di due accordi fondamentali:

  • l’accordo storico della Conferenza di Parigi per la riduzione delle emissioni per il cambiamento climatico;
  • l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile  con la lista dei 17 Global Goals da realizzare entro il 2030.

Si tratta di tasselli fondamentali per la costruzione di un mondo di sviluppo equo, di diritti e di pace.

La nostra mission combacia perfettamente con gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, per questo moltiplicheremo le nostre azioni, insieme ai nostri partner e sostenitori, verso un mondo migliore e più giusto per le donne e gli uomini di oggi e di domani. La nostra forza sta proprio nell’attivazione di una risposta collettiva, che possiamo e riusciamo ad attuare grazie al contributo di chi ha collaborato con noi mettendo a disposizione idee, energie e risorse.

Nell’ottica della trasparenza che da sempre distingue il nostro lavoro, pubblichiamo il Report delle Attività dell’anno 2015, scaricabile qui da chiunque volesse sapere di più sulle nostre attività e i nostri risultati.