Fayez Ebsharat vive con la moglie, due figlie disabili e la famiglia del figlio Mahmoud, composta da Mahmoud, sua moglie e due figlie piccole, nella Valle del Giordano settentrionale, nel villaggio beduino di Hamsa. La famiglia di Fayez non è connessa alla rete idrica, in quanto vive in Area C dove il diritto dei palestinesi di pianificare e costruire è molto limitato. Pertanto, l’acqua viene portata alla famiglia con autobotti e trattori ad un prezzo di 18 NIS (4,30 euro) al metro cubo. “Lavoriamo duramente per comprare quest’acqua, e usiamo l’acqua per svolgere il nostro duro lavoro”, racconta Fayez. Nonostante l’esercito israeliano abbia distrutto varie volte la casa di Fayez, la sua famiglia continua a vivere sulla propria terra in una tenda beduina.
Fayez Ebsharat (in alto a destra) in posa con la sua famiglia e la famiglia di suo figlio nella loro capanna a Hamsa, nel nord della Cisgiordania.
La moglie di Fayez e sua figlia mungono le pecore nella loro stalla. La famiglia dipende dagli introiti derivanti dalla vendita di latticini e di ortaggi.
Fayez mostra l’ordine di demolizione della sua casa che ha ricevuto dalle autorità israeliane. La sua casa, come ogni singola struttura costruita senza permesso in Area C, può essere demolita in qualsiasi momento. I permessi per costruire in Area C vengono regolarmente negati ai palestinesi: negli ultimi anni, il 97% dei permesssi richiesti dai palestinesi per costruire o riabilitare qualsiasi tipo di struttura in Area C è stato negato dalle autorità israeline.
La figlia di Fayez lava i piatti dopo pranzo. L’intera famiglia consuma complessivamente attorno ai 40 metri cubi d’acqua al mese per bere, pulire e dissetare il bestiame.
Mahmoud, il figlio di Fayez, aziona una pompa d’acqua per annaffiare i campi.
Mahmoud porta un lungo tubo per l’irrigazione degli ortaggi alla loro serra.
Campi secchi di melanzane. Nonostante le alte temperature, la famiglia annaffia i propri campi solamente ogni due giorni a causa del limitato accesso all’acqua.
Mahmoud riempie d’acqua un serbatoio da una cisterna comune utilizzata da vari contadini di Hamsa. Questa costituisce una routine quotidiana per molti contadini della zona, a cui è negata la possibilità di costruire adeguate infrastrutture idriche.
Un trattore con serbatoio porta a varie località l’acqua necessaria per coltivare.
L’intera famiglia si riposa presso le tende a Hamsa dopo una lunga giornata di lavoro.
L’acqua è essenziale per ogni essere umano. Per i palestinesi che vivono nelle zone della Cisgiordania occupata designate come Area C (ovvero sotto totale controllo militare e civile israeliano), l’acqua rappresenta anche uno strumento indispensabile per restare sulla propria terra e portare avanti lo stile di vita tramandato di generazione in generazione.
Giorno dopo giorno, tuttavia, il loro accesso all’acqua viene ulteriormente limitato in quanto le autorità occupanti israeliane controllano e limitano lo sviluppo da parte dei palestinesi di infrastrutture idriche nell’Area C della Cisgiordania. Gli Accordi di Oslo II, inoltre, attribuiscono ai palestinesi solo una piccolissima porzione di quelle risorse idriche che dovrebbero invece essere equamente condivise.
Questo reportage è stato realizzato dal gruppo EWASH nell'ambito della campagna Thirsting for Justice.