IL CERTIFICATO DI NASCITA IN BENIN
In moltissimi paesi del Mondo i bimbi non nascono mai, non hanno un Certificato di Nascita che ne attesti l’esistenza e, per il Mondo intero, ma anche per se stessi, non esistono. E non esistono cure per loro, non esiste un domani, non esiste la scuola, il cibo... e la speranza di diventare grandi.
Nel mese di febbraio vi abbiamo chiesto di aiutarci a far diventare grandi questi bambini regalandogli il certificato di nascita, donandogli la possibilità di avere cibo, cure mediche e la possibilità di andare a scuola. Il vostro cuore, come sempre, ha risposto al nostro appello e con il vostro aiuto abbiamo potuto registrare tanti bambini in Benin.
Vogliamo raccontarti una delle giornate di registrazioni dei bambini all'anagrafe attraverso le emozioni della nostra collega Monica.
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"Abbiamo partecipato alle audiences foraines, un’attività che permette di registrare i bambini senza atto di nascita. Eravamo nel Comune di Toffo. In pratica si tratta di “portare” i tribunali di prima istanza, incaricati delle registrazioni “tardive”, verso i villaggi in modo da colmare alcuni dei motivi per i quali i bimbi non compaiono all’anagrafe come la distanza, i costi di spostamento, la burocrazia che spesso scoraggia i genitori dal registrare i loro figli. Quattro equipe di 2 persone ciascuna (giudice del tribunale di prima istanza e il guardasigilli) si sono spostate negli uffici amministrativi dei distretti per registrare complessivamente 473 bambini che con i 591 dell’anno scorso portano a oltre 1000 bambini che riceveranno il loro atto di nascita.
In Benin 2 bambini su 5 non sono registrati alla nascita e questo numero arriva a 4 su 5 in contesti rurali come quelli in cui operiamo. Un bambino senza atto di nascita è un bambino senza diritti, in primis quello all’educazione. Infatti quando si arriva all’ultimo anno della primaria, la sesta se non c’è l’atto di nascita il bambino non può fare l’esame finale, questo provoca ulteriori abbandoni scolastici e con l’allontanamento dalla scuola aumenta il rischio di tratta e di delinquenza. La legge beninese prevede che si possa correre ai ripari tramite una registrazione tardiva che è di competenza dei tribunali di prima istanza. I tribunali certificano l’identità, i dati dei bambini e l’assenza di un atto di nascita e sulla scorta di questa dichiarazione gli uffici amministrativi del distretto rilasciano a seguire l’atto di nascita. Dato che, come dicevo sopra, i genitori non vanno verso i tribunali, la legge ha previsto anche che i giudici si possano spostare negli uffici del comune o del distretto per essere più vicini alla gente e quindi favorire la registrazione, e queste sono le cosiddette audiences foraines a cui abbiamo partecipato oggi.
Naturalmente, affinché il giorno stabilito i genitori (almeno uno) e i bambini si presentino è necessario un grosso lavoro di sensibilizzazione: l’informazione è diffusa tramite i comitati scolastici, i capi-villaggio, gli appelli radio, si va in giro per i villaggi a “gongonner” (far rumore per attirare l’attenzione) e ricordare qual è il giorno fissato per le udienze. Inoltre c’è anche un grosso lavoro preliminare per identificare i bambini senza atto di nascita e preparare le “schede di identità” di ciascuno che i giudici verificano e validano durane le udienze.
È stato emozionante partecipare a questo momento perché ti senti parte di qualcosa di buono, utile e giusto: veramente quel pezzo di carta può cambiare la vita di quei bambini.
Sul problema degli atti di nascita resta ancora parecchio da fare visto i numeri che ci sono in Benin. È fondamentale che tutti giochino il proprio ruolo (governo, società civile), ma primi tra tutti i genitori devono capire l’importanza dell’atto di nascita per la protezione dei loro figli e noi, grazie a voi, stiamo lavorando anche su questo."
Monica, Resposabile Progetti Africa WeWorld.