In Cambogia, GVC ha inaugurato la mostra "Human Cost" del noto fotogiornalista George Nickels, per sensibilizzare l'opinione pubblica e raccontare le storie di quei migranti che rischiano ogni giorno di rimanere vittime di tratta e sfruttamento in Thailandia. 

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LA TESTIMONIANZA      Mi sono sposata all’età di 17 anni. Una settimana dopo, mio marito è partito per cercare lavoro in Thailandia perché eravamo davvero poveri. Non lo ho più visto per diversi anni. La gente del villaggio mi diceva: ‘avrà già trovato un’altra moglie lì’. Io però sapevo che lui sarebbe tornato da me. Ciò che non sapevo, invece, era che era rimasto vittima del traffico di esseri umani”. E’ così, con la testimonianza della moglie di una delle vittime di tratta in Thailandia, che è stata inaugurata la mostra del fotografo George Nickels dal titolo “Human Cost”, organizzata in Cambogia da GVC all’interno del progetto Mig-Right, finanziato dall’Unione europea.

 

 

HUMAN COST     Dopo aver fatto visita ai migranti cambogiani che si raccontano all’interno dei gruppi di auto-aiuto organizzati da GVC in diverse province del paese, Nickels ha pubblicato il lavoro “Trafficked into slavery”, pubblicato anche su The Guardian, e organizzato in collaborazione con GVC la mostra “Human Cost”. “Questi gruppi di auto aiuto offrono la rara opportunità di raccontarsi a donne e uomini che hanno sperimentato cosa significhi migrare, nonché di spiegare ai potenziali migranti quali siano i rischi cui espone la migrazione irregolare“ ha dichiarato Enza Di Iorio, rappresentante paese di GVC. All’interno della mostra, gli operatori di GVC hanno offerto la possibilità ad alcune vittime di tratta cambogiane e ai loro familiari di raccontare le loro storie pubblicamente. Come hanno fatto i coniugi Touch, ritratti in alcuni scatti di Nickels.

 

 

VITTIME DI TRATTA E SCHIAVITU'     Dopo aver attraversato diverse volte il confine tra Tailandia e Cambogia, Touch è rimasto vittima di traffico e di schiavitù su una nave da pesca, per poi essere arrestato durante un tentativo di attraversare il confine senza documenti. Catturato, è stato costretto a rimanere per nove lunghi giorni in una piccola cella. Quando è stato rilasciato, è dovuto tornare in Tailandia, perché non aveva i soldi per pagare il broker che lo aveva aiutato ad attraversare il confine irregolarmente. Oggi, è un Ambasciatore Sociale di GVC, aiutando l’organizzazione a far emergere le tante storie di sfruttamento e sensibilizzare l’opinione pubblica e i policy makers nella protezione dei migranti.

 

 

SCONFIGGERE IL FENOMENO E' POSSIBILE   “Mi sento sopraffatto dalla tristezza” ha dichiarato uno dei partecipanti alla mostra. “Cosa posso fare io, cosa possiamo fare noi, affinché questa situazione cambi?” ha chiesto. “Dobbiamo parlare, raccontare ciò che avviene” ha risposto Touch, sopravvissuto allo sfruttamento su una nave da pesca. “Bisogna che la gente sappia cosa sta accadendo”. “E non solo qui – ha aggiunto Di Iorio-. Perché abbiamo il dovere di informare anche l’Europa. Non importa se rifugiati o migranti. Siamo tutti esseri umani e come tali abbiamo tutti diritto a essere rispettati”.

 

 

GVC PER I MIGRANTI CAMBOGIANI     “La tratta di esseri umani, alla base di nuove forme di lavoro schiavo, è un dramma che ci riguarda tutti da vicino - spiga Margherita Romanelli responsabile Asia di GVC –. Secondo il Global Slavery Index, nell’area asiatica e del Pacifico si contano oltre 30 milioni di schiavi, pari al 66,4% su scala mondiale. Viviamo in un contesto globalizzato ed ogni volta che un lavoratore viene sfruttato e privato dei propri diritti in Asia, anche i diritti dei nostri lavoratori e la competitività delle nostre aziende che hanno comportamenti virtuosi sono messi a rischio”. Dal 2013 GVC interviene grazie ai fondi dell’UE, della Chiesa Valdese, della Regione Emilia-Romagna e di migliaia di cittadine e cittadini che sostengono le nostre azioni, per prevenire ogni forma di sfruttamento e proteggere coloro che ne sono vittime. Con questo obiettivo lavoriamo anche con i governi in Cambogia e Thailandia per ottenere leggi ed interventi più efficaci.

 

 

LA MOSTRA DI NICKELS     La mostra, aperta in occasione della Giornata internazionale dei diritti dei migranti, sarà aperta al pubblico fino al 29 dicembre e si concluderà con la proiezione del documentario “Homeward” di Mario Piredda, ideato e prodotto da GVC ed Elenphant Film.