Iniziata la consegna di buoni alimentari nella zona transfrontaliera del Burkina Faso. Lo staff di GVC ha distribuito a più di tremila famiglie i voucher che consentiranno alla gente di acquistare riso, grano, fagioli, sorgo e miglio direttamente dai commercianti. L’accesso nelle aree rurali delle province di Soum e Loroum è vietato a chi non ha la cittadinanza burkinabé per motivi di sicurezza legati a misure anti terrorismo: per questo a consegnare i voucher è stato il nostro staff locale. 

 

 

I BUONI      Un paniere di alimenti fisso per acquistare i cibi direttamente dai commercianti, grazie a dei buoni. E’ questo l’obiettivo della prima fase del progetto di GVC, attivato grazie ai finanziamenti del Trust fund for Africa dell’Unione europea, in collaborazione con svariati partner locali e internazionali, che è volto a rafforzare la resilienza della popolazione e sostenerla contro l’insicurezza alimentare nelle aree rurali del paese. L’iniziativa consentirà di sostenere le famiglie più vulnerabili e che altrimenti rischiano di affrontare l’emergenza con strategie di sopravvivenza negative e non sostenibili: dalla diminuzione del cibo disponibile soprattutto per i più piccoli alla riduzione della qualità e della varietà dei prodotti consumati, dall’indebitamento alla vendita degli animali, fino all’abbandono dei campi per migrare nelle città o per lavorare alle dipendenze dei grandi proprietari terrieri. 

 

 

CONTRO L'INSICUREZZA ALIMENTARE    “Alla fine del raccolto, da Novembre, inizieremo a distribuire danaro che le famiglie useranno a loro discrezione, probabilmente per l’acquisto di bestiame e di sementi- spiega Silvia Pieretto, capo progetto in Burkina Faso di GVC - Vogliamo favorire il rafforzamento delle attività produttive quali l’allevamento soprattutto per sostenere i nuclei familiari con donne incinta o che sono in fase di allattamento”.

 

 

IN BURKINA FASO     Secondo i dati riportati da SMART nel 2016, nelle province del Nord e del Sahel, meno del 15% dei bambini tra i 6-23 mesi ha accesso ad una alimentazione diversificata e minimamente accettabile; il 42,2% delle famiglie sono povere e il 34,9% estremamente povere. “Con questo nuovo progetto, GVC con tutti i partner punta a rafforzare la resilienza della popolazione, ovvero la loro capacità di reagire e non soccombere agli shock esterni. Per noi è importante farlo, inoltre, salvaguardando la dignità delle famiglie bisognose attraverso lo strumento dei buoni, ma anche attraverso la formazione e la sensibilizzazione, per fornire delle vere alternative di miglioramento - continua Silvia-. Diversamente da quanto avveniva con la distribuzione di derrate alimentari, i voucher ci consentono di garantire ai beneficiari una maggiore discrezione, oltre a permettere alle famiglie di poter gestire gli acquisti secondo le loro necessità”.

 

 

NELLE AREE TRANSFRONTALIERE     La prima consegna dei voucher è avvenuta in una zona cui non possono accedere i cittadini di altre nazionalità per motivi di sicurezza, a causa della crescente instabilità che caratterizza l’area da ormai più di due anni. A beneficiare della distribuzione sono state più di 1000 famiglie nel Lourom e 2000 nella provincia di Soum. “La zona resta instabile, sono frequenti i tagli all'acqua e all'elettricità, e non è facile spostarsi soprattutto ora nella stagione delle piogge cha ha causato grandi inondazioni - spiega Silvia-. Incontriamo svariati problemi su strada dai frequenti controlli di sicurezza alle condizioni pessime dello sterrato: molti posti sono quasi irraggiungibili ma il nostro personale continua a muoversi e a effettuare il suo lavoro sul campo”.

 

 

Bologna, 03/08/2017


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