Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’Acqua.

In questa occasione ricordiamo che ancora oggi circa un miliardo di persone non ha un accesso sicuro all’acqua potabile. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le prime vittime di un mancato accesso a risorse idriche pulite sono i bambini: uno ogni due minuti tra quelli sotto i cinque anni e uno al minuto tra i neonati perdono la vita per infezioni legate alla scarsa disponibilità d’acqua.

Garantire l’accesso alle risorse idriche e ai servizi igienici di base in alcune delle aree più difficili del mondo è un impegno quotidiano per GVC. In molte zone del mondo dove siamo presenti, un gesto semplice come bere un bicchier d’acqua o lavarsi le mani è spesso un’impresa quotidiana.

Quello dell’accesso alle risorse idriche è un problema cronico in diverse aree della Palestina: se a Gaza l’ultima guerra ha portato alla distruzione intera o parziale di quasi il 50% degli impianti idrici e quasi la metà della popolazione è stata direttamente colpita da questi danni nel proprio quotidiano (a più di un anno dagli ultimi attacchi, sono ancora 100 mila le persone senza acqua corrente, e il 28% non ha accesso agli impianti fognari), nei Territori occupati migliaia di persone soffrono delle restrizioni sulla costruzione e l’utilizzo delle linee idriche. Inoltre, entrambe le aree sono state colpite da una persistente siccità che dura da più di tre anni.

Le stesse difficoltà si presentano in Siria ormai da cinque anni, cioè dall’inizio di quella guerra che non accenna a finire. All’oggi, si stima che più di 12 milioni di persone che vivono all’interno del Paese hanno bisogno di supporto nel settore che in gergo tecnico di emergenza viene chiamato “WASH”.

Fra le aree più colpite dalla scarsità idrica c’è Aleppo, con 2.683.946 persone che necessitano assistenza e supporto: qui la situazione è particolarmente preoccupante in quanto le strutture di acqua potabile e quelle fognarie (non meno importanti) sono spesso a rischio di contaminazione se non vengono riabilitate in tempi brevi. Contribuendo a rendere più endemico e di più difficile risoluzione il problema.

In entrambe le aree GVC interviene da anni a fianco della popolazione e delle autorità locali, non solo per promuovere un accesso sicuro all’acqua – soprattutto nelle zone colpite da bombardamenti, dove gli impianti idrici sono spesso danneggiati o distrutti - ma anche per aiutare la società civile e le autorità a migliorare la gestione delle proprie risorse in maniera indipendente.

In Palestina, tra gli altri risultati, nell’ultimo anno abbiamo riabilitato 9 chilometri di reti idriche e 10 di reti per l’irrigazione distrutte dall’ultima guerra, nonché 26 cisterne, raggiungendo più di 250 mila persone. Allo stesso modo, stiamo intervenendo ad Aleppo per raggiungere un totale di 315.811 persone, tra cui molti sfollati interni, fornendo loro 25 generatori e 25 punti di raccolta di acqua potabile. Inoltre abbiamo fornito 61.000 taniche per conservare l’acqua ad altrettante famiglie siriane.

Oggi ribadiamo il nostro impegno in queste aree di emergenza, che è necessario ricordare ogni giorno, quando bere un bicchier d'acqua ci viene così facile.