LA SCUOLA E I SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA

 

Riportare al centro del dibattito il ruolo del sistema educativo e dell’istruzione, sia per assicurare una crescita adeguata ai bambini e ai ragazzi che per sostenere i genitori lavoratori. È questo l’obiettivo dell’appello che abbiamo lanciato insieme ad Alleanza per l’infanzia, la rete nazionale di organizzazioni, associazioni e studiosi impegnate nella promozione e tutela dei diritti dei bambini e ragazzi e dei loro genitori nata per sensibilizzare Parlamento e Governo perché operino le riforme e le iniziative necessarie e di sollecitare e sostenere le imprese e le comunità locali perché costruiscano ambienti più favorevoli ai bambini/e, ai ragazzi/e e ai loro genitori.

In questo momento così complesso, infatti, è importante ricordarsi il ruolo del sistema educativo italiano che risponde innanzitutto ai diritti costituzionali dei bambini e ragazzi a ricevere un’educazione e ad avere accesso a risorse adeguate al fine di assicurare il pieno sviluppo delle proprie capacità fin dai primi anni di vita e di contrastare le disuguaglianze di partenza. Un passo importante e fondamentale, anche per aiutare a risolvere i problemi di conciliazione famiglia-lavoro per i genitori. Congedo parentale straordinario, lavoro a distanza e voucher babysitter, seppur strumenti importanti e necessari, non risolvono e tanto meno mettono al centro i bisogni educativi di bambini e ragazzi.

Per questo nel procedere nella fase 2 (e 3) dell’emergenza COVID 19, con la progressiva riapertura delle attività produttive occorre, quindi, affrontare contestualmente:

  • I bisogni educativi e di socialità dei bambini e ragazzi; 
  • I problemi di conciliazione famiglia lavoro per i genitori di figli minori, in particolare sotto i 14 anni;
  • Il rischio di impoverimento dell’offerta di servizi educativi per la prima infanzia.

Tre aspetti urgenti legati tra loro da progettare già dalle prossime settimane, partendo da una ricognizione di coloro che non sono stati ancora raggiunti dalla didattica a distanza, per mancanza di accesso agli strumenti telematici o per abbandono, in modo da canalizzare le risorse messe a disposizione a questo fine dal governo e mettere a punto iniziative specifiche di sostegno e recupero durante l’estate.

Se il coinvolgimento dei Comuni, Province (per l’edilizia scolastica) e Regioni è indispensabile nella progettazione della fase 2 (e 3), occorre tuttavia formulare chiare linee guida nazionali per evitare che ciascun Comune o Regione si muova totalmente per conto suo, o non faccia nulla, lasciando che le famiglie, i bambini e i ragazzi contino esclusivamente sulle proprie risorse e accentuando le disuguaglianze.

Per leggere l’appello, che comprende proposte e soluzioni, basta scaricare il file completo qui.