Due sì contro la privatizzazione dell'acqua. GVC ha aderito alla campagna per i due referendum che si terranno in Italia il 12-13 giugno sul tema dell'acqua, un bene comune di cui nessuno si può appropriare, tanto meno per trarne profitto. Una battaglia che la Ong avverte affine al proprio impegno quotidiano, nel sud del mondo, per garantire a tutti l'accesso alle risorse fondamentali.
In particolare i due quesiti referendari, a sostegno dei quali sono state raccolte 1.400.000 firme, si propongono di fermare la privatizzazione dell'acqua, il primo, e di eliminare l'articolo in base al quale le tariffe per il servizio idrico devono essere determinate tenendo conto della "adeguatezza della remunerazione del capitale investito".
“Vogliamo eliminare - scrivono i promotori dei due referendum - le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell'acqua e hanno trasformato un diritto in una merce, a scapito della qualità del servizio. Vogliamo gestire l'acqua in termini di responsabilità collettiva e solidale, per garantirne l'accesso a tutte e tutti e tutelarla come bene comune”.
GVC, in collaborazione con il Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune, ha organizzato lo scorso 25 aprile, all'interno delle iniziative promosse per la giornata "Il Pratello R'esiste", un percorso ludico-educativo per bambini dai 5 ai 12 anni sulla tematica del acqua come bene comune dell'umanità.
Il percorso “AcquaDotti” si struttura in tre prove: una prova manuale di riparazione delle perdite di un tubo per arginare gli sprechi, un percorso a ostacoli per trasportare l’acqua dalla fonte all’arrivo, e infine il riempimento di vasi comunicanti con l’acqua salvata dagli sprechi e con quella trasportata. Attraverso queste semplici e divertenti prove i bambini e le loro famiglie hanno avuto modo di riflettere sull’importanza dell’acqua come bene comune e condiviso dall’umanità intera, che non va sprecato e a cui tutti dovrebbero avere libero accesso. Alla fine del percorso ogni bambino ha ricevuto il diploma di “AcquaDotto” e una spilla del referendum.