L'acqua è un bene prezioso, anzi vitale, e tutti dovrebbero averne diritto. Purtroppo non è così. Al GVC lo sappiamo bene, visto che gli interventi per ripristinare l'accesso all'acqua e alle reti fognarie costituiscono una delle nostre specialità nei casi di emergenza umanitaria come in Palestina, Libano o Siria.

Proprio per questo abbiamo scelto di celebrare quest'anno in modo speciale la Giornata Internazionale dell'Acqua in Palestina, in una scuola dell'area C dei territori occupati e alla presenza di rappresentanti di istituzioni palestinesi ed internazionali. Lo scorso 23 marzo GVC ha organizzato una giornata di riflessione e denuncia dal titolo Flooded Walkways and Empty Taps, nella scuola di Al Tira, per sensibilizzare sull'emergenza acqua in questa zona martoriata dal conflitto. 

La scuola di Al Tira infatti è un esempio significativo della vita quotidiana nei territori occupati palestinesi: è situata vicino agli insediamenti di Beit Horon, isolata dal muro di separazione sui tre lati e dalla strada statale israeliana 443 dall'altro. Un'isola tutt'altro che felice, perché i 200 alunni della scuola non hanno accesso all'acqua né alla rete fognaria, a causa dell'isolamento in cui si trova, ben garantito dalla polizia israeliana. Certo, d'inverno le piogge inondano le strade che gli studenti devono "guadare" per esercitare il proprio diritto allo studio, e invadono i corridoi della scuola, dove invece dai rubinetti non esce nulla: flooded walkways and empty taps, appunto. Un paradosso insostenibile. 

La sede del GVC in Palestina ha perciò riunito proprio ad Al Tira diversi rappresentanti delle istituzioni danesi, francesi, tedesche, italiane ed egiziane, insieme al governatore di Ramallah e altre autorità del governo palestinese. Le varie personalità sono state accompagnate in un tour nella scuola dagli studenti che hanno raccontato come percorrono ogni giorno i 7 km accidentati che li separano dalle loro aule. Hanno visto con i propri occhi le conseguenze delle restrizioni idriche nei territori occupati e la disuguaglianza fra palestinesi e israeliani nell'accesso a quello che dovrebbe essere un diritto umano universale. 

"La visita come quella a Al Tira è stata molto significativa per comprendere la realtà quotidiana dei molti palestinesi che vivono nel lato occidentale" ha dichiarato il rappresentante danese presso il governo palestinese, Anders Tang Friborg. "La quantità d'acqua a cui hanno accesso qui è molto inferiore a quella raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità".