Il 13 ottobre è la Giornata Internazionale per la Riduzioni dei Disastri.
Viene celebrata ogni anno con l’obiettivo di valorizzare la capacità delle persone e delle comunità di ridurre i rischi di disastri naturali e diffondere conoscenze e consapevolezza riguardo all’importanza delle pratiche di prevenzione e mitigazione. Il tema del 2012 è “Donne e bambine: la forza In-visibile della resilienza”.
I numeri dimostrano quanto il tema sia urgente.
Nel solo 2010, 373 disastri naturali hanno colpito più di 200 milioni di persone, ne hanno uccise quasi 270 mila e hanno provocato danni per un valore di circa 110 miliardi di dollari.
Nel decennio 2000-2010, più di 1 milione di persone ha perso la vita a causa di disastri naturali.
Lo Tsunami nell’Oceano Indiano, l’uragano Katrina negli USA, i terremoti in Pakistan, Haiti e Cile, le inondazioni in Uganda, Cina e Pakistan hanno provocato immense sofferenze alle popolazioni e importanti danni materiali ed ambientali, che hanno contribuito ad evidenziare l’urgenza di investimenti nel campo della prevenzione e della mitigazione dei rischi.
Dal 1980 al 2010, il numero dei soli disastri connessi al clima è cresciuto in media del 4,1% all’anno.
Nel 2011, questi disastri hanno ucciso 27 mila persone e sono costati 380 miliardi di dollari in perdite economiche. Il loro costo finanziario sta raddoppiando ogni 12 anni. E si stima che i disastri connessi al clima colpiranno nel 2015 ben 375 milioni di persone, il 43% in più del 2010.
Dal 1981, anche nei paesi OSCE i danni economici provocati dai disastri stanno crescendo più rapidamente del PIL pro capite. Ciò significa che il rischio di perdere la ricchezza in condizioni di disastri è ora superiore alla velocità con cui la ricchezza stessa si sta creando.
Il ruolo della prevenzione diventa allora cruciale anche in termini economici.
L’Organizzazione Metereologica Mondiale ha evidenziato come per ogni dollaro investito nella prevenzione se ne potrebbero risparmiare circa 7 in assistenza umanitaria e ricostruzione. Nonostante questo, sui primi 40 paesi beneficiari di assistenza umanitaria solamente l’1% degli aiuti viene oggi destinato alla riduzione dei rischi da disastro.
Nel 2005 la conferenza di Hyogo ha dato vita alla Piattaforma Globale per la Riduzione del Rischio e ha proposto un piano decennale per rafforzare la resilienza di città, comunità e nazioni, riducendo in modo significativo le conseguenze dei disastri.
Nel 2009, tra le varie misure adottate, i rappresentanti della Piattaforma hanno lanciato un appello per destinare il 10% degli aiuti umanitari a programmi di prevenzione dei disastri.

AGIRE ha deciso di indirizzare un appello Ministero degli Affari Esteri e al Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione affinché anche l’Italia si adoperi per dedicare il 10% delle proprie risorse per l’assistenza umanitaria in programmi di riduzione del rischio.