I numeri della salute
I risultati del test:
- 80000 congolesi si sono rifugiati in Burundi fino ad oggi.
- Il 40% dei bambini arrivati nei centri per rifugiati soffre di malnutrizione cronica.
- I livelli di mortalità materna sono 50 volte più elevati per le donne africane rispetto a quelle che vivono in paesi ad alto reddito e i suoi figli hanno 10 volte più probabilità di morire entro il primo mese di vita rispetto ai neonati dei paesi ricchi.
- Da 50 anni ci impegniamo affinché le cure mediche siano un diritto per tutti.
La Dichiarazione universale dei diritti umani sancisce la salute come un diritto fondamentale per lo sviluppo umano e sostenibile.
Questo è l’obiettivo 3 dell’Agenda 2030, al cui raggiungimento contribuiamo con il nostro lavoro nel settore della salute.
In questo contesto forniamo l’assistenza sanitaria dove necessaria, a tutte e tutti.
Nel 2022 abbiamo promosso l’accesso alla salute in 10 paesi, in modo integrato ad altri interventi come cibo, acqua, educazione e human mobility.
In Burundi e Mozambico abbiamo garantito l’accesso alle cure pre e post natali per proteggere la salute delle madri, adeguando i centri di salute e formando il personale sanitario.
Abbiamo avviato programmi dedicati alla salute e all’igiene mestruale delle adolescenti e in Kenya abbiamo contrastato le mutilazioni genitali femminili (MGF).
Abbiamo supportato le strutture sanitarie pubbliche, garantendo l’accesso a servizi sanitari di qualità con un approccio di genere alla popolazione di Gaza.
Abbiamo migliorato le condizioni di salute per sfollati e gruppi vulnerabili in Congo, Mali e in Burundi, dove abbiamo lavorato nei campi per rifugiati insieme a UNHCR.
Abbiamo continuato a organizzare attività sanitarie e campagne di prevenzione in risposta alla Pandemia da Covid-19.