I numeri dell’istruzione

Le risposte del test: 

  1. In Siria quasi 2 milioni di bambini non possono andare a scuola, perché una scuola non ce l’hanno.
  2. Nel Mondo sono 200 milioni i bambini ai quali viene negato il diritto allo studio.
  3. Il 60% dei bambini ai quali viene negato il diritto allo studio sono bambine.
  4. Da 50 anni ci impegniamo a riportare i bambini a scuola perché possano studiare e costruirsi il proprio futuro.

Nelle zone di guerra, negli ambienti a rischio, di fronte a disastri o emergenze come quella sanitaria che stiamo vivendo ora, dovunque l’infanzia è negata o messa a rischio, riportare i bambini a scuola è l’unico modo per donargli un futuro e salvarli. 

L’istruzione è la risorsa contro povertà e ingiustizie, per aiutare le nuove generazioni a essere più consapevoli, scegliere e costruire forme di convivenza pacifica basate sul rispetto dei diritti, uno sviluppo più sostenibile, inclusivo e giusto.

Nel 2022 sono 13 i paesi dove siamo intervenuti per assicurare l’accesso all’istruzione, ridurre l’abbandono scolastico, promuovere l’inclusione e favorire un’educazione di qualità, anche in contesti di emergenza.

In Ucraina e Moldavia ci siamo attivati per creare degli spazi di socialità e interazione in cui bambine e bambini possono giocare e disegnare.

In Siria, Palestina e Mozambico abbiamo garantito a bambine e bambini luoghi sicuri, confortevoli e inclusivi, con un’attenzione alle esigenze degli alunni con disabilità e delle bambine.

In Benin, Brasile, Cambogia, Kenya e Tanzania, grazie al nostro programma di Sostegno a Distanza, abbiamo potuto realizzare progetti specifici legati all’educazione, rimuovendo le barriere al diritto allo studio, in particolare per le bambine e i bambini più poveri e vulnerabili, e fornire competenze per migliorare la qualità dell’insegnamento.

In Italia abbiamo un progetto nazionale di contrasto alla povertà educativa, che promuove un’educazione inclusiva di qualità per tutti.

Siamo presenti in Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Campania, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, regioni nelle quali sono stati individuati quartieri caratterizzati da situazioni di disagio socio-economico, povertà culturale ed educativa; in queste aree mancano opportunità per bambini, bambine, adolescenti ed adulti.

Alle scuole aderenti è assegnato il compito di capire quali ragazzi sono in particolare difficoltà e di contattare le famiglie per proporre un percorso pomeridiano nei nostri centri per aiutare i propri figli/e a sviluppare al meglio le proprie capacità, ad impegnarsi nello studio e a non finire magari in giri di microcriminalità. I nostri educatori ogni pomeriggio aiutano studenti e studentesse nei compiti e, attraverso percorsi mirati, a migliorare e a riconoscere le proprie attitudini per costruirsi il proprio futuro.