La maggior parte dei territori Palestinesi si trova ancora sotto occupazione militare israeliana, in netto contrasto con le prescrizioni di diritto umanitario internazionalmente riconosciute.

Circa 500.000 palestinesi nell’area C di Hebron (soggetta al controllo amministrativo e militare israeliano), e in quella orientale di Gerusalemme, sono costretti a subire atti di violenza e di intimidazione: sfratti, demolizioni, confische di terreni, limitazioni della libertà di movimento, tagli ai servizi pubblici essenziali di erogazione di acqua, energia elettrica, accesso all’istruzione e alla sanità. Tali azioni, contrarie alle disposizioni di diritto umanitario ed internazionale attualmente vigenti, vengono poste in essere con lo scopo di indurre il popolo palestinese ad abbandonare i villaggi in cui sono nati e vivono. L’intervento prevede il sostegno alle iniziative di mobilitazione per le comunità più vulnerabili, la fornitura di assistenza di base, la consulenza legale e il supporto in risposta all’emergenza, in modo da rafforzare la resilienza delle comunità locali.