L’iniziativa si colloca in un contesto post bellico a seguito dell’operazione “Margine protettivo” portata avanti dal governo israeliano sulla Striscia di Gaza e che ha causato gravi danni alle infrastrutture pubbliche e private. La mancanza di accesso all'acqua potabile, la carenza di acqua per servizi igienico-sanitari, nonché i gravi danni alle reti fognarie hanno aumentato il rischio di contaminazione dell’acqua mettendo la popolazione a rischio di malattie e problemi di salute. Il progetto in corso è dunque mirato a ripristinare l’infrastruttura danneggiata e garantire la qualità dell’acqua.