A seguito dell’assalto israeliano su Gaza avvenuto l’8 luglio 2014, le infrastrutture idriche e fognarie sono state gravemente danneggiate dai bombardamenti aerei, distruggendo o riducendo drasticamente i servizi idrici erogati a 1,2 milioni di persone.

Le fognature, gli impianti di trattamento delle acque reflue e le stazioni di pompaggio sono stati devastati, causando la fuoriuscita delle acque non trattate, con rilevanti ripercussioni per la salute della popolazione e l’ambiente per via dell’aumento del rischio di epidemie e di contaminazione delle falde acquifere. Dall'inizio dell'operazione israeliana, GVC è stato costantemente in contatto con le autorità locali, conducendo una valutazione permanente dell’impatto del conflitto sui servizi idrici e sanitari e i bisogni della popolazione. È quindi urgente la fornitura di acqua potabile e prodotti igienici salva vita per la popolazione sfollata e residente, oltre ad essere impellente la necessità di effettuare interventi di riparazione e ricostruzione sugli impianti idrici.