Nel territorio agro aversano al via il progetto S.F.E.R.A. che permetterà l’apertura di una struttura, servizi per le donne, formazione, sensibilizzazione.

Fornire supporto alle donne vittime di maltrattamenti, aprire una casa di semiautonomia per ospitare le donne che hanno completato un percorso di uscita dalla violenza e formare e sensibilizzare la comunità. È questo l’obiettivo di S.F.E.R.A. - Sinergie e Formazione per l'Empowerment della Rete Antiviolenza – il nuovo progetto attivato tra Napoli, Caserta e Aversa.

Sedici i partner in rete al lavoro per attivare una rete a supporto delle donne.

Il percorso, che durerà 36 mesi, permetterà dunque di rafforzare la rete a supporto delle donne che subiscono violenza a partire dalla formazione. La tutela delle donne e il loro empowerment dipende infatti anche dalla comunità intorno. È per questo che verranno attivati dei corsi di formazione per professionisti – operatori sanitari, giornalisti, forze dell’ordine, docenti – al fine di sensibilizzare, formare su campanelli d’allarme e creare un linguaggio comune e rispettoso per le donne che miri a contrastare la vittimizzazione secondaria ogni volta in tutti gli ambiti con cui una donna si interfaccia quando chiede aiuto. La formazione e sensibilizzazione sarà rivolta anche agli studenti del territorio, perché solo così si possono decostruire gli stereotipi di cui la violenza si nutre. Durante l’intero progetto verrà anche messa in atto una promozione di raccolta dati sistematica perché il sommerso della violenza di genere è altissimo.

Il progetto prevede anche di potenziare i servizi dei centri antiviolenza dell'agro aversano attivando ad Aversa una casa per la semiautonomia delle donne che hanno concluso i percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Un obiettivo che fa fronte a un’esigenza concreta a beneficio dell’autonomia delle donne.

Per le donne che verranno coinvolte sarà inoltre attivato anche un percorso di inserimento lavorativo attraverso la realizzazione di un corso di formazione per operatore amministrativo e azioni di orientamento e ricerca del lavoro: alcune di loro potranno anche attivare un tirocinio formativo all’interno di alcune aziende locali.

Un altro obiettivo è anche quello di facilitare l’accesso ai CAV anche in modalità on line per le donne che hanno difficoltà a raggiungere la sede dei centri. Per condividere prassi di prevenzione e presa in carico verranno svolti incontri, gestiti a rotazione da ciascuna associazione della rete, finalizzati alla costruzione di una metodologia comune, con l’obiettivo di avere procedure per interventi tempestivi, efficaci, integrati ed estesi al territorio interessato.