DIRITTI DELLE DONNE E PARI OPPORTUNITA'

 

La nostra campagna per dire basta alla violenza sulle donne ci ha permesso di riportare sotto i riflettori dei Media un tema per noi – e per il nostro Paese – prioritario. Anche quest’anno l’8 marzo è stata l’occasione per parlare di diritti delle donne e pari opportunità, l’ha fato il Presidente Sergio Mattarella, la Presidente Laura Boldrini, con meravigliose iniziative che hanno puntato l’attenzione su diversi aspetti del tema, tra cui la celebrazione del 70esimo anniversario del voto alle donne per l’Italia.

Il che la dice lunga sulla storia dei diritti delle donne nel nostro Paese e su quanta strada ancora ci sia da fare per poter davvero garantire pari diritti a uomini, donne e bambini.

Sono stato felice di vedere che questo 8 marzo siamo andati oltre la sola celebrazione di una festa. L’opinione pubblica, le istituzioni, i media e la società civile hanno infatti trattato spesso il tema con grande profondità. Tuttavia mi rattrista vedere come passato il momento mediatico i riflettori si siano spenti. Il dibattito sulle pari opportunità e i diritti delle donne, non può e non deve esaurirsi con l’8 marzo.  attraverso le nostre indagini (Rosa shocking 1; Rosa shocking 2) abbiamo indagato su quanto gli stereotipi siano radicati in profondità nella nostra società. I dati più allarmanti ci raccontano che soprattutto i giovani (18-29 anni) ritengono ancora oggi che la violenza degli uomini sulle donne sia giustificata e legittimata da troppo amore, il che conferma non solo la sedimentazione di pregiudizi e stereotipi come elementi caratterizzanti la nostra cultura ma rilevano che le generazioni più giovani recepiscono meno le sollecitazioni che arrivano dal pubblico e privato sociale.

Questo ci conferma che ancora tanto c’è da fare e va fatto tutti i giorni.

WeWorld in occasione del’8 marzo ha realizzato una campagna di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne che ha avuto nella Rai uno dei principali alleati, permettendoci di sensibilizzare attraverso i principali programmi tv le donne e gli uomini su questa tematica e raggiungere anche le donne che subiscono violenza, che pensano di non avere via d’uscita e che difficilmente – proprio perché isolate - si riescono ad intercettare. La RAI ha svolto il suo ruolo di servizio pubblico raccontando, senza vittimizzare le donne, che una via d’uscita è possibile.

Quando sentiamo notizie riguardanti la violenza sulle donne siamo portati a pensare che non capiterà mai a noi o alle persone che conosciamo. Non è così. In Italia 1 donna su 3 è vittima di violenza, fisica o sessuale, ma solo poco più dell’11% delle vittime denuncia il proprio aggressore. Con l’hasthag #potreiessereio – simbolo della campagna – abbiamo voluto trasmettere che la violenza è molto più vicina di quanto si pensi. Grazie a chi ha scelto di metterci la faccia abbiamo potuto far arrivare molto più lontano il nostro messaggio. Un grazie speciale a Euridice Axen, Rossella Brescia, Regina Baresi, Giulia Bevilacqua, Carolina Crescentini, Elisa di Francisca, Tosca D’Aquino,  Christiane Filangieri, Chiara Francini, Caterina Guzzanti, Lucrezia Lante della Rovere, Giulia Elettra Gorietti, Veronica Maya, Clarissa Marchese e Francesca Senette.

La testimonianza attraverso la tv dei nostri progetti ha spinto molte donne a reagire e chiedere aiuto. Ai nostri centralini e a quelli dei progetti sono arrivate decine e decine di telefonate di chi aveva bisogno di aiuto e di chi si offriva per darne. Segno questo che l’attenzione deve rimanere alta. Tutti i giorni.

Anche quest’anno le mimose appassiranno, ma l’opera di sensibilizzazione e prevenzione della violenza deve continuare anche con strumenti di approfondimento culturale. Come ci indica la recente pubblicazione WeWorld Index 2016. Bambini/e adolescenti e donne: il mondo degli esclusi, la povertà, la violenza e l’esclusione sono sessisti e generazionali, riguardano per lo più, in Italia come nel Mondo intero, le persone con meno di 18 anni e le donne.

Solo un’azione muldimensionale, che riguardi l’inclusione di donne e cittadini under 18 in tutte le sue forme (educativa, economica, sociale, di salute, informativa, ambientale, politica) e che venga portata avanti durante tutto l’anno, e non solo durante le ricorrenze, può rendere il nostro Paese un posto migliore, in cui tutte le forme di esclusione verso le donne, a cominciare dalla violenza, siano contrastate e affrontate.