Il contesto

Oltre 7 mesi di ostilità hanno portato alla morte di almeno 34.735 palestinesi a Gaza, mentre più di 78.108 persone sono state ferite, secondo il Ministero della Salute (maggio 2024). Si stima che 1,7 milioni di persone siano state costrette a spostarsi all'interno della Striscia, pari all'85% dell'intera popolazione, e più di 70.000 unità abitative sono state distrutte. La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza rimane critica, tutta la popolazione ha estremo bisogno di assistenza umanitaria a causa della mancanza di accesso a tutti i servizi di base e del conseguente rischio di carestia.

Gli aiuti umanitari che possono essere forniti alla popolazione rappresentano "una goccia nell'oceano", poiché il lavoro delle agenzie umanitarie è gravemente ostacolato dalle limitazioni di movimento dovute agli attacchi in corso, dalle restrizioni commerciali, dalla mancata approvazione dell'importazione di aiuti umanitari vitali a Gaza, dall'interruzione delle telecomunicazioni, dalla mancanza di carburante e dall'assenza di sicurezza.

In un simile contesto, la sfida dell'accesso all'acqua si traduce in un ricorso forzato a fonti idriche non sicure. Le condizioni igieniche, in particolare nei luoghi sovraffollati dalle persone che sono state costrette a lasciare le proprie case, presentano rischi significativi per la salute pubblica. La scarsità di igiene personale e domestica di base aumenta i rischi per la salute pubblica. Una preoccupazione notevole è l'insorgere di malattie infettive: i rapporti dell'OMS indicano un aumento dei casi di diarrea, infezioni respiratorie gravi e malattie della pelle. Le donne e bambine e bambini  piccoli sono particolarmente esposti a rischi elevati di malattie trasmesse attraverso l’acqua a causa dell'accesso inadeguato all’acqua, a servizi igienico-sanitari e all’igiene (servizi WASH). Le persone con disabilità e i nuclei familiari guidati da donne incontrano ancora più difficoltà nell'accesso all'acqua rispetto al resto della popolazione. I servizi WASH essenziali e salvavita sono per questo motivo imperativi e urgenti.

La nostra presenza a Gaza

Siamo presenti in Cisgiordania dal 1992 e a Gaza dal 1997 con progetti umanitari e di sviluppo, alla ricerca di nuove soluzioni a una crisi protratta e di lunga data. Negli ultimi due decenni, abbiamo fornito assistenza umanitaria a Gaza, soprattutto alle comunità più vulnerabili, nei settori WASH, della protezione, dello sviluppo economico, della salute e dell'istruzione.

Il nostro intervento attuale

Negli ultimi 6 mesi, siamo stati in grado di rispondere con interventi immediati e salvavita a Gaza, al fianco della popolazione in difficoltà, in particolare delle persone che sono state costrette a spostarsi in diversi siti all’interno della Striscia e delle comunità ospitanti. L'intervento umanitario in cui siamo impegnati mira a sostenere l'accesso a servizi WASH sicuri, attraverso la promozione dell'accesso all'acqua, in modo che questa possa essere sufficiente per scopi domestici e per l’uso potabile. Inoltre, la risposta sta promuovendo ambienti più sicuri, promuovendo soluzioni igieniche e sanitarie personali e domestiche e proteggendo la dignità delle persone. Complessivamente, abbiamo raggiunto più di 400.000 persone finora.

Nello specifico, la nostra risposta consiste nelle seguenti attività:

- Fornitura di acqua potabile e domestica tramite camion, insieme alla distribuzione di vari tipi di strumenti per la conservazione dell'acqua, tra cui taniche e serbatoi d'acqua di diverse capacità e cisterne. A causa delle sfide poste dalle limitate opzioni di carburante e di trasporto, molte delle consegne sono state effettuate in modo efficiente utilizzando carretti trainati da asini o cavalli, mettendo in mostra l'agilità, la resilienza e l'intraprendenza dei nostri colleghi nazionali. Finora, abbiamo fornito quantità considerevoli, pari a oltre 1/6 dell'acqua complessivamente distribuita a Gaza da organizzazioni e istituzioni umanitarie.

- Costruzione di latrine e piccola riabilitazione di strutture igienico-sanitarie per le persone che sono state costrette a spostarsi internamente, come soluzione igienico-sanitaria sostenibile ed efficiente dal punto di vista delle risorse, garantendo lo smaltimento igienico dei rifiuti senza aggravare la già critica carenza d'acqua. Per garantire dignità e protezione, ogni blocco sanitario è dedicato a un genere specifico, garantendo privacy e sicurezza attraverso la delimitazione e la recinzione delle aree e l'installazione di serrature su ogni unità. Inoltre, stiamo eseguendo piccoli interventi di ripristino per mantenere operative le strutture igienico-sanitarie nei rifugi per coloro che sono stati costretti a spostarsi delle scuole.

- Distribuzione di kit igienici e di pulizia sensibili al genere nei centri per sfollati, per migliorare le condizioni igieniche personali e comunitarie, che comprendono anche articoli per la gestione dell'igiene mestruale.

- Pulizia dell'ambiente e miglioramento dell'igiene ambientale all'aperto nelle comunità di sfollati attraverso una gestione efficace dei rifiuti solidi, per ridurre i rischi per la salute e migliorare la dignità, la protezione e la disinfezione dei servizi igienici e degli spazi condivisi nei siti di persone sfollate.

- Fornitura di unità solari e/o generatori per gli impianti di desalinizzazione dell'acqua.

- Riparazione urgente in loco di strutture idriche fondamentali.

- Campagna di promozione della salute e di sensibilizzazione all'igiene, sensibile al contesto, rivolta a tutte le principali aree in cui sono in corso attività legate all’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. La nostra modalità Cash-For-Work viene promossa per ingaggiare mobilitatori qualificati per la promozione dell'igiene quotidiana.

Continuiamo ad adattare il nostro intervento alle mutate esigenze e al contesto e a far parte della campagna mondiale #Ceasefire per chiedere la fine immediata delle ostilità a Gaza. La situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica ed è necessario mantenere un elevato sostegno finanziario alla popolazione colpita.