GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE BAMBINE: RAFFORZIAMO LE LORO VOCI 

 

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“Nonostante la situazione, la mia nuova vita mi ha dato una sicurezza che non avrei mai potuto immaginare prima. Sento di poter affrontare qualsiasi cosa nella vita senza paura e con dignità.” Kondamma, India

Nel mondo, 132 milioni di bambine non vanno a scuola, 12 milioni di bambine si sposano prima di compiere 18 anni, più di 200 milioni di donne e bambine hanno subito mutilazioni genitali femminili, dei 40-45 milioni di persone vittime di schiavitù moderna, il 71% sono donne e bambine.

Discriminate proprio perché nate femmine, queste bambine sono considerate oggetti sessuali, sono vittime di tratta e schiavitù moderna, sono mutilate e costrette a diventare mogli e madri prima del tempo – spesso rischiando la vita - e a loro è negato il diritto di studiare e costruirsi un futuro senza violenza.

Le loro storie

Aurelia TanzaniaAurelia, Tanzania

La mia famiglia era povera. Andavo a scuola ma non sempre, perché aiutavo mia mamma nei campi. Un giorno i miei genitori hanno deciso di mandarmi da una zia paterna, che aveva promesso di farmi studiare, costringendomi, invece, a lavorare duramente in casa, dove ho subito tante angherie da parte sua e dei miei cugini.
Dopo 2 anni sono riuscita a tornare al villaggio dei miei genitori, ma un giorno si è presentato un signore a casa mia, proponendo ai miei genitori, dietro compenso economico, di prendermi in custodia per farmi studiare a Dar es Salaam. Qui, sono stata nuovamente costretta a lavorare duramente in diverse case e il mio sogno di continuare gli studi appariva sempre più lontano.
La signora nell’ultima casa dove sono stata, però, è stata buona con me: mi ha accompagnata ai Servizi Sociali per trovare una sistemazione dignitosa e per farmi continuare gli studi. Ora vado a scuola.

 

 

BeninLeha, Benin

Ho incontrato il mio attuale marito mentre frequentavo un laboratorio di cucito dopo aver abbandonato la scuola. Quando abbiamo iniziato a dormire insieme, non avevo idea che sarei rimasta incinta; credevo potesse succedere solo in età adulta. Quando i miei genitori hanno scoperto della mia gravidanza, si sono arrabbiati e mi hanno costretta ad andare a vivere da lui, nonostante le mie lacrime e le mie suppliche. Abbiamo avuto tutte le difficoltà economiche e non siamo riuscita ad andare in clinica fino al mio quinto mese. Oggi sono tornata a vivere con i miei genitori e sono mamma di una bambina. Mi piacerebbe finire il laboratorio di cucito e diventare una sarta famosa. Se potessi tornare indietro, non farei più lo stesso errore e il consiglio che do alle mie sorelle è di studiare e di non sfidare i propri genitori. Ai genitori, vorrei dire di sostenere i propri figli, qualunque sia la loro situazione, perché a volte è il risultato dell'ignoranza.

 

Kondamma IndiaKondamma, India

Mia madre è una Devadasi (donne date in sposa a divinità) e per questo avevo paura che non avrei mai trovato marito. Così, a 16 anni ho accettato di sposarmi, ma tre mesi dopo il matrimonio mio suocero ha iniziato ad abusare di me sessualmente. Mio marito ne era a conoscenza ma ignorava il mio dolore e mi picchiava spesso. Mia madre mi diceva di avere pazienza e di soffrire in silenzio, ma la situazione era così brutta che avevo perso ogni speranza di una vita felice con mio marito. Alla fine ho trovato la forza di lasciare mio marito e tornare da mia madre.

Non vedo alcuna speranza per un nuovo matrimonio. Il mio sogno ora è avere una casa per noi. Io, mia madre e mia sorella lavoriamo nei campi per mantenerci.
Con l'aiuto di Sneha e WeWorld ho partecipato a una formazione sul cucito e ho iniziato a lavorare come sarta, dopo aver comprato la mia prima macchina da cucire. Ora cucio vestiti per donne e bambini.

Il Covid-19 ha reso le cose difficili per noi, perché abbiamo perso il salario del lavoro stagionale. Nonostante la situazione, la mia nuova vita da single mi ha dato una sicurezza che non avrei mai potuto immaginare prima. Sento di poter affrontare qualsiasi cosa nella vita senza paura e con dignità.

Le Devadasi”, dal sanscrito e significa “serva di Dio”, sono bambine e ragazze che vengono dedicate alle divinità attraverso un matrimonio: diventando spose delle divinità, hanno doveri come danzare e fornire servizi sessuali ai padroni del tempio, ai sacerdoti e alla comunità maschile. Le Devadasi, spesso appartenenti a determinati gruppi sociali, sono considerate inferiori e il loro sfruttamento sessuale è socialmente accettato. È un sistema di oppressione e di violazione dei diritti umani strutturato e radicato nelle caste. Scopri di più.

 

KenyaPurity, Kenya

Voglio veramente bene a mio padre, ma lui pensava alla circoncisione come unico modo per prepararmi alla vita futura. Mi sono opposta e sono riuscita a evitare la circoncisione e ho vissuto per anni in un centro d’accoglienza religioso, dove ho continuato a studiare.
Sono stata discriminata perché non circoncisa, le altre ragazza mi guardano come una bambina perchè si crede che una donna diventi adulta dopo la circoncisione. Le donne del mio villaggio si riferiscono a me come “la ragazza non circoncisa” e mio padre viene deriso dai suoi coetanei. È per questo che ha cominciato a criticare e maltrattare mia madre e mia sorella. Quando ho detto a mia madre che sarei tornata a casa, lei si è rifiutata e sono rimasta nel centro fino alla fine della scuola. Ho cominciato a fare propaganda (contro le mutilazioni) nella mia classe e da allora non ho più smesso. Ci sono tanti casi di bambine morte durante il taglio. Anch’io ho delle cugine che sono morte per una emorragia.

 

 

day of the girl citazione

 

 

Cosa puoi fare tu

Lavoriamo in tanti Paesi del mondo per garantire i diritti delle bambine, proteggerle da abusi e violenze e promuovere il loro empowerment. Con i nostri progetti, tante bambine tornano sui banchi di scuola – non più costrette a lavorare, sposarsi e diventare madri prima del tempo – dove acquisiscono consapevolezza dei loro diritti e costruiscono un futuro migliore. Per fermare la violenza sulle bambine, sono necessarie delle rivoluzioni culturali che tengano al centro i loro diritti e i loro bisogni. Perché questo accada, le azioni individuali di ognuno di noi sono importanti tanto quanto quelle collettive.

Ecco cosa puoi fare tu per dare voce a tante bambine nel mondo e aiutarle a cambiare vita:

  1. Informati
  2. Ascolta ciò che hanno da dire
  3. Sensibilizza le persone attorno a te su questo tema
  4. Supporta il loro diritto all’educazione e aiuta a superare gli stereotipi promuovendo l’impegno verso le materie scientifiche (spesso non seguite perché riservate alla componente maschile)
  5. Sostieni i progetti di organizzazioni come la nostra
  6. Non rimanere in silenzio se assisti a una violenza sulle bambine: contatta l’autorità o l’associazione più vicina che può agire per la sua protezione. Combatti lo sfruttamento sessuale delle bambine, anche turismo sessuale con un’adolescente è un reato. Non farlo e ferma chi conosci che lo fa.