Clima di cambiamento. Nuove generazioni, partecipazione civica e giustizia climatica

Da tempo, le conseguenze del riscaldamento globale si stanno manifestando con forza e frequenza anche nel nostro Paese: solo tra gennaio e luglio 2022, in Italia sono stati registrati 132 eventi climatici estremi, il dato più alto degli ultimi 10 anni.  

È necessario agire ora (soprattutto, è necessario farlo in maniera collettiva e partecipata) per garantire la sopravvivenza del Pianeta e il futuro delle nuove generazioni e di quelle a venire. Sono queste, infatti, a vederlo messo a repentaglio da un’emer­genza che non hanno contribuito a creare e a sentire for­temente l’urgenza delle azioni di mitigazione e adatta­mento. Come evidenziato dalle consultazioni svolte da WeWorld nei suoi progetti di Educazione alla Cittadinanza Globale, giovani italiani e italiane sono fortemente preoccupati della minaccia climatica: 7 su 10 pensano che sia il problema globale più urgente da affrontare. Allo stesso tempo, però, non sentono di essere presi in adeguata considerazione nell’elaborazione delle politiche climatiche, anzi, sono convinti che esprimere la propria opinione e presentare le proprie istanze sul tema non cambierebbe le cose. Mancano, quindi, meccanismi di partecipazione giovanile formali e multi­livello che permettano loro di partecipare al processo de­cisionale. 

Questo Rapporto, dopo aver esaminato gli effetti del cambiamento climatico in Italia e riportato esempi di buone pratiche WeWorld in tema di giustizia climatica e sociale e protagonismo giovanile, ribadisce la necessità di adottare politiche multidimensionali, conformate alle specifiche esigenze delle nuove generazioni, in grado di ga­rantire una reale promozione dei loro diritti, soprattutto del loro diritto al futuro.