In Burundi la crescita della popolazione è in media del 3,7%, con un tasso di fertilità di 5,9 bambini per donna. L’Inchiesta Demografica Sanitaria del 2017 (EDS III – 2017) mostra che ogni anno, 712 donne su 100.000 parti muoiono durante o dopo che questo avviene, a causa dello scarso accesso a cure, la mancata gestione delle infezioni, pratiche igienico-sanitarie sbagliate, nutrizione insufficiente e complicazioni del parto.

Ad ostacolare il raggiungimento della riduzione della morbilità materna vi sono i crescenti casi di violenza sessuale e di genere, registrati soprattutto nei campi di rifugiati congolesi e sfollati interni. L’azione intende contribuire alla riduzione della morbilità e della mortalità materna tra le popolazioni sfollate e quelle ospitanti nelle province di Gitega, Makamba, Bubanza, Bujumbura Rurale, Rumongue, Muyinga, Cibitoka, Ruyigi, Cankuzo e Rutana. Nello specifico le attività mirano ad aumentare la capacità nazionale di fornire servizi ostetrici di qualità e prevenire pratiche dannose, attraverso l'introduzione di un sistema di monitoraggio sui servizi statali di Assistenza Ostetrica e Neonatale d'Human mobility (Soins Obstétricaux et Néonatals d'Urgence- SONU). Migliora altresì la qualità degli interventi di prevenzione e risposta alla gender- based violence (GBV), attraverso cicli di training svolti da ostetriche e personale specializzato, al fine di informare e sensibilizzare i gruppi di donne delle province maggiormente esposte a tale rischio.